Arte e Materia: 1985-2085

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1985-2085
Inchiostro di china tarlatana, garza, pastiglia da doratore,acrilico.
1 m x 10 m 2011-2012

1985 – 2085 è un progetto personale, che vuole raccontare il mio percorso all’interno della Pittura; questo lavoro è come un racconto, dato dall’insieme di anni di studio, sperimentazioni, ma sopratutto da una ricerca costante e continua, nell’ambito della disciplina pittorica. Il titolo 1985 – 2085, rappresenta una fascia di tempo di un secolo. È un’opera ambiziosa, perché prevede nel futuro uno sviluppo in divenire, tramite l’aggiunta di altre parti (dipinti), sino ad arrivare alla fine di questo ciclo di tempo, che è suggerito dal suo stesso nome.

Nel campo dell’Arte, ci sono stati numerosi artisti che hanno lavorato su progetti che richiedevano uno sviluppo in più fasi. L’idea che è alla base del mio lavoro 1985 – 2085 è ispirata all’opera Merzbau di Kurt Schwitters.

Merzbau è un assemblaggio di grandi dimensioni costruito con più elementi e l’uso del collage. L’origine dell’opera risale al 1920, quando l’artista risiedeva ad Hannover (vicino alla città di Oslo). Inizialmente Merzbau era realizzato grazie all’assemblaggio di diversi materiali come legno, gesso, carta, stucco, ecc. L’opera si limitava ad occupare una sola stanza dell’abitazione dell’artista, ma con il passare del tempo, Schwitters estese e fece proliferare il Merzbau; finendo così per occupare otto stanze e parte dell’esterno della sua abitazione. Nel corso del tempo l’opera fu soggetta a numerosi cambiamenti, sino all’ottobre del 1943, quando, a causa di un attacco aereo, fu in parte rovinata; in seguito, con il trascorrere degli anni, il degrado e gli agenti atmosferici proseguirono la sua distruzione.1

I lavori che compongono 1985 – 2085 sono stati ideati prendendo spunto dal modo in cui è concepito il Merzbau, in altre parole work in progress (lavoro in corso); in pratica un lavoro che nasce da un processo continuo del crescere, dall’accumulo in progressione durante il tempo.

L’aspetto in particolare che mi ha colpito e dato spunto per la realizzazione del mio lavoro è l’atteggiamento, che Schwitters ha nei riguardi di Merzbau. L’artista arriva persino ad identificare la sua stessa persona con l’opera, in maniera profonda e viscerale; vive quindi un’idea dell’Arte, nella sua totalità. «Adesso chiamo me stesso Merz»2. «L’opera di tutta una vita […] con la quale identificava se stesso, più che con qualunque altra cosa che fosse cresciuta con lui fisicamente e spiritualmente, nel senso più vero del termine, nel corso delle epoche della sua vita»3.

È ovvio che il mio lavoro è differente, sia per il risultato sia per la tecnica, da quello di Schwitters, ma il sentimento che è alla base del mio modo di operare è il medesimo.

L’intento quindi è quello di proseguire nel tempo 1985 – 2085, aggiungendo altre parti sino a farlo crescere in contemporanea con la mia ricerca pittorica, in modo tale da identificarmi con il mio stesso lavoro. È quindi un progetto di vita.

Tramite la realizzazione di 1985 – 2085 ho voluto pormi in modo problematico e non superficiale, molte domande al riguardo della Pittura; ho cercato le motivazioni che mi hanno portata ad amare questa disciplina artistica e alla ricerca di un linguaggio personale, nel quale riuscissi ad identificarmi ed esprimermi.

Natascia Ghini
tratto da Arte e Materia 2012


1 Kurt Schwitters, Kurt Schwitters, a cura di Elio Grazioli, Milano, Marcos Y Marcos, 2009, pp. 214-216.

2 Cfr. Kurt Schwitters, Kurt Schwitters cit., p. 222.

3 Hans Richter, Dada-Profile, Zurigo, Die Arche, 1961, p. 102.


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